Nel 2004, INWARD partecipa ad una delle prime edizioni del pionieristico festival “Fuori dal Carrello” nel Comune di Alessandria, promosso dal sindaco Mara Scagni già dal 2001, con l’intervento divulgativo rivolto ai ragazzi delle scuole del territorio “Farsi un nome. Strategie proiettive e protettive nel writing”. In esso, Luca Borriello, direttore ricerca INWARD, ha così condiviso con le classi due principi cardinali della cultura del graffiti writing: il desiderio di portarsi in giro ovunque sotto forma di pseudonimo dipinto e la necessità di conservarsi irraggiungibile per via dell’intrinseca gergalità del linguaggio e dell’azione non autorizzata che il tagging solitamente rappresenta. Una vera e propria strategia quella dei writers, i quali, dopo per l’appunto essersi fatti un nome, nel senso della creazione di un proprio inedito nome d’arte di strada, si portano in città mirando ad accrescervi la propria notorietà; al tempo stesso, si propongono e quasi si impongono come d’impatto e visibilissimi e tuttavia scarsamente leggibili e dunque non raggiungibili anagraficamente.
Dalla manifestazione e dal seminario sul tema del writing è nata “Qualunquarte”, una pubblicazione incentrata sul tema del graffiti writing e dell’arte. All’interno, un approfondimento di Luca Borriello direttore ricerca INWARD, dal titolo “Orizzonti urbani trasformati dai writers”.
Il progetto dedicato all’hip-hop ed all’arte di strada ha visto una successiva manifestazione nel 2006, alla quale INWARD è stato nuovamente invitato, tra le altre partecipando ad una discussione, in aula consiliare del Comune di Alessandria, in materia di graffiti writing e street art, principalmente rivolta alla Commissione Cultura, mirando a difendere la bontà del fenomeno distinta da certe pratiche di vandalismo grafico che nulla hanno a che fare con esso.