La creatività urbana nel 2005 è arrivata a Scampia, quartiere della periferia nord di Napoli, con “I colori della vita contro la violenza: 167xScampia”, complesso progetto di riqualificazione artistica su 167 metri di muro dipinti da 48 graffiti writers provenienti da tutta la Campania.
L’evento, organizzato da INWARD con Arci Scampia e Associazione Mario Brancaccio, ha visto già nel titolo un riferimento esplicito alle dimensioni lineari della parete individuata lungo lo stadio del quartiere e alle abitazioni costruite secondo i piani di edilizia popolare contenuti nella legge appunto nota come n.167/62. Tra i graffiti writers partecipanti: Iabo, Deor, Army, Raffo, Eno, Zentwo e Sha One.
Alcuni degli interventi realizzati durante la manifestazione hanno riscosso particolare consenso del pubblico, come le pistole di Iabo, tra i primi tentativi di poster art, che sparavano cuori e dunque amore anziché pallottole ovvero violenza; oppure la rappresentazione grafica delle Vele realizzata da Deor, Army e Raffo: mai gli abitanti del posto potevano immaginare che le tanto discusse palazzine potessero essere rappresentate oltre che malamente vissute, un simbolo non solo visivo ma anche identitario, sullo sfondo della cui ripresa artistica farsi delle fotografie. Proprio per questo l’ultimo intervento dal forte impatto figurativo è stato scelto, diverse volte, come scenario di video-clip o per spot pubblicitari non solo locali (ad esempio per la promozione sociale dell’8×1000 della CEI).