Il 21 luglio 2011, a quarant’anni esatti dal primo articolo dedicato ai “graffiti” di Taki183 (New York Times, 21 luglio 1971), INWARD ha ideato e prodotto gli Stati Generali della Creatività Urbana, anche a chiusura del lavoro svolto al CNEL per l’elaborazione di un modello nazionale di valorizzazione della creatività urbana.
Presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri sedettero, per la prima volta, quanti, tra pubblico, privato, no profit ed internazionale, stavano riflettendo più concretamente sulla creatività urbana, investendo sul potenziale differenziato ed integrato del fenomeno.
A presentare le proprie proposte, i referenti delle ACU Associazioni per la Creatività Urbana, parte della nostra campagna itinerante di sensibilizzazione e valorizzazione DoTheWriting!: Evoluzioni, Bereshit, Romagna in fiore, Macross; Duevventi, ISA, Xpression, Tribù dell’Indice, Il Cerchio e le Gocce, Style Orange, Monkeys Evolution, Kaleidos, Ologram, Infart e Graphia.
Tra i partecipanti alla prima sessione dell’evento, insieme con Luca Borriello, direttore ricerca INWARD e Salvatore Pope Velotti, direttore sviluppo INWARD: Giuseppe Carlino, vice capo di Gabinetto del Dipartimento della Gioventù; Paolo Galimberti, consigliere CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro; Luca Fratini, consigliere d’Ambasciata, Ministero degli Esteri; Adolfo Rossomando, managing editor Stampa Alternativa; Luciano D’Amico, preside Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi di Teramo; Lachlan MacDowall, Centre for Cultural Partnerships, Università di Melbourne (Australia); Christian Ruggiero, Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale, tra i rappresentanti di Inopinatum, il primo centro studi sulla creatività urbana istituito con l’Università La Sapienza di Roma. La seconda sessione venne introdotta da Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù e Roberto Pella, responsabile politiche giovanili ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, seguiti da Vincenzo Boccia, vicepresidente nazionale Confindustria; Nico Colonna, presidente Smemoranda; Antonio Bernardi, presidente Fondazione Vodafone Italia; Ida Linzalone, Fondazione Vodafone Italia; Vittorio Sopetto, direttore settore politiche giovanili, Comune di Torino; e poi rappresentanti del Comune di Padova; Comune di Cesena; Comune di Civitavecchia; Comune di Latina; Comune di Teramo e Comune di Campobasso.
L’incontro fu, in più, la migliore occasione per firmare un protocollo d’intesa europeo stipulato nell’ambito del progetto “European Graffiti”, sostenuto Paolo De Caro, direttore ANG Agenzia Nazionale Giovani, con Portogallo, Francia, Germania e Turchia; tra gli altri momenti salienti dell’evento, anche l’annuncio di accordi con organizzazioni di New York, Mosca, Oakland (California), Nairobi (Kenya), Parigi, Mandina (Gambia), Londra, Burnaby (Canada), Winnipeg (Canada).
Gli Stati Generali della Creatività Urbana furono quindi anche esito del primo Tavolo Tecnico per la Creatività Urbana istituito, da protocollo d’intesa e conseguente lettera d’incarico, dal Ministro della Gioventù presso il CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e coordinato da INWARD. Per la prima volta in Italia e forse nel mondo, la necessità di elaborare un modello di valorizzazione per la creatività urbana combaciava infine con l’esigenza di affrontare diverse problematiche di comunicazione che cingevano, da anni, l’intero fenomeno.
Il modello nazionale di valorizzazione è difatti una costruzione schematica più innovativa e propositiva di trattamento e comunicazione che abbraccia, tra ricerca e sviluppo, quattro settori: pubblico, privato, no profit e internazionale. Le attività sono contraddistinte da differenti modi di affrontare le relazioni. Al settore pubblico afferiscono i Governi (dal nazionale al locale) e le Università (intese come centri di studio); al privato gli Artisti (per elevazione ai segmenti di mercato e sistemi dell’arte) e le Aziende (industrie, fabbriche, brand commerciali, agenzie); al No Profit le ACU (quali “associazioni di categoria”) ed il Sociale (fondazioni, cooperative, associazioni, altri enti); all’internazionale le alleanze in Europa e nel Mondo (con un focus essenziale sull’europrogettazione). Si tratta di un modello replicabile, adattabile (in Italia come altrove) e soprattutto scalabile.