“Quarantotto Segnalibri” è il titolo di una innovativa mostra curata da INWARD, con un intento di ricerca e sviluppo molto particolare, che ha chiamato a raccolta ventiquattro writers italiani impegnati nella realizzazione di due soggetti grafici a testa, per opere eseguite con tecniche varie, dalla pittura alla computer grafica, e allo scopo di porre alcuni dei più grandi nomi del fenomeno in Italia dinanzi alla non facile osservazione e ridefinizione del proprio segno fuori città.
Le opere, esposte presso la Galleria Sangiorgio, sono state realizzate in un inedito formato rettangolare 10×40 e poi stampate in centinaia di esemplari di veri “segnalibri d’artista”, invenzione della Galleria Sangiorgio e del suo direttore Franco Cusati che, nel 2002, ebbe l’idea di cumulare centoundici artisti internazionali per una prima analoga e grande esposizione itinerante di opere e di segnalibri accessori.
Gli artisti che hanno partecipato, figure già note del panorama internazionale dei graffiti, eppure in molti alla prima esposizione, e relative opere, sono stati: Airone (Dirty reversible, Clean reversible), AtomUan (Opacare locum), Bean One (Flowers’n’arrows, Outline golden), Cyop (Rispondi, Tenendo presente che…), Demon (New York Soft, L’impronta), Diamond (Shaolin shadow boxin, Omaggio a Thomas T.Heine), Dropsy (Soul Jah 1, Soul Jah 2), Eno (Reato?, Writing engine), Iabo (Lettura preoce 1, Lettura precoce 2), JB Rock (Katsushika, Komeini), Kaf (Strani animali osservano segni, Dopolavoro), Kayone (Segnalibro n.1, Segnalibro n.2), Kemh (Vita quotidiana…, Senza titolo), Ozon (My name is Ozon, Mr. Arnold), Phato (Almost blue, City vision), Polo (La Ragione – prima parte, La Ragione – seconda parte), Pope (Io sono un writer, Primi piani), Rae Martini (Underground KIng’s part A, Underground King’s part B), Slork (2 names one mind, …is not a crime), Stand (The wrestler part one. The wrestler part two), Verbo (Alberi, Ducati), Wany (L’istinto della lettera e forma, CrazyBluRabbit), Zeno.K (Raina in mongolfiera, Timidezza), Zentwo (Essenze/01, Essenze/02).
Ognuno a modo proprio e secondo una libera derivazione dal mondo metropolitano comune, ha quindi implicitamente o esplicitamente superato un’estetica ormai nota agli occhi di tutti, accreditandosi così in modo autentico. Il progetto è stato capace di rendere nota così l’evoluzione stilistica in atto in quegli anni, in quei mesi, in capo alle grandi firme del mondo del graffiti writing, già non più uguale a se stesso, passando da solo “soggetto poietico” (somma di creativi che produce opere) ad “oggetto poetico” (forma matura di un fenomeno visivo su cui poter fare riflessione, anche artistica, da parte degli stessi storici ideatori e produttori).
Successivamente la mostra è stata allestita negli spazi della Casina Pompeiana della Villa Comunale di Napoli, in collaborazione con il prof. Carlo Postiglione, direttore dell’Associazione Culturale Megaris e sostenitore della creatività urbana. Il 21 ottobre 2006, è stato anche conferito ad Arteteca il “Premio Nazionale Megaris”, il più longevo riconoscimento culturale della Campania, ricevuto presso la Cappella Palatina di Castel Nuovo. Nel 2022 la mostra è stata allestita negli spazi della Fondazione Valenzi a Castel Nuovo in una nuova veste; l’esposizione infatti è stata presentata al pubblico con il titolo “48×50 Segnalibri” mettendo a confronto le 48 produzioni realizzate dai writer con 50 opere firmate da esponenti della street art e del nuovo muralismo.